Uno dei principali obiettivi di eBay è sostenere le piccole e medie imprese (PMI) che vogliono far crescere la propria attività raggiungendo nuovi mercati all'interno dell'Unione Europea e nel resto del mondo. A volte, tuttavia, la legislazione rischia di creare barriere per il commercio internazionale. Attualmente è in corso di definizione una nuova normativa quadro dell'Unione Europea sulla gestione dei rifiuti, che potrebbe imporre alle PMI una serie di complicate procedure di registrazione per vendere all’interno dell’Unione Europea. Tale normativa è nota anche come Responsabilità estesa del produttore (EPR).
In pratica, le aziende che vendono prodotti regolamentati dalle norme EPR ad acquirenti di altri Paesi UE sono soggette, fin dal primo prodotto venduto, agli obblighi EPR vigenti nel Paese dell'acquirente. Ciò comporta un notevole onere amministrativo, che deve essere moltiplicato per il numero di Paesi e di categorie di prodotti coperti dal venditore. Per una piccola impresa che volesse accedere a tutti i Paesi del mercato unico, il rispetto delle norme EPR potrebbe richiedere ogni anno un dispendio fino a 140.000 euro e 39 giorni lavorativi (fonte: Ecommerce Europe).
È possibile semplificare e armonizzare la normativa quadro EPR nell'Unione Europea e abbiamo bisogno del tuo aiuto per trasmettere questo messaggio ai legislatori. Fai sentire la tua voce firmando la nostra petizione qui di seguito. Puoi anche cliccare qui per ulteriori informazioni.
Petizione
Tutela dell'accesso delle piccole imprese al mercato unico europeo per mezzo di regole efficienti sulla gestione dei rifiuti
Noi sottoscritti esortiamo i legislatori dell’Unione Europea ad attuare un quadro normativo per la gestione dei rifiuti (Responsabilità estesa del produttore) che sia in grado di tutelare l'accesso di tutte le piccole imprese europee al mercato unico dell'UE, contribuendo al contempo a mantenere gli obiettivi del Green Deal.
L'attuale quadro normativo UE in materia di responsabilità estesa del produttore (EPR) è seriamente compromesso dall'estrema frammentazione delle norme che le PMI europee devono seguire per la vendita di prodotti nei 27 Stati membri dell'Unione.[1]
La riduzione dei rifiuti e la gestione dei prodotti giunti a fine vita possono essere facilmente perseguite, tutelando allo stesso tempo l'accesso delle piccole imprese al mercato unico.
A tale scopo, è necessario adottare le seguenti misure:
- Creare uno sportello unico europeo per il rispetto delle norme sulla gestione dei rifiuti. L'introduzione di uno sportello unico per l’adempimento degli obblighi di registrazione e dichiarazione faciliterà notevolmente il rispetto delle norme vigenti da parte dei produttori di rifiuti all'interno dell'UE. Ciò potrebbe realizzarsi attraverso il Paese dell’impresa, oppure tramite un portale UE dedicato gestito dalla Commissione Europea. Le imprese hanno già dimestichezza con il sistema dello sportello unico per l'assolvimento degli obblighi in materia di IVA.
- Introdurre esenzioni per le micro imprese e/o una regola de minimis per i volumi di prodotti venduti. L'introduzione di una soglia e/o di un sistema semplificato a tariffa fissa aiuterebbe gli esportatori occasionali a far crescere la propria attività. In particolare, le organizzazioni EPR non dovrebbero più sostenere i costi di gestione relativi a questi piccolissimi produttori di rifiuti – costi che spesso sono superiori alle tariffe da essi dovute.
- Consentire alle piattaforme online di aiutare i propri venditori, riconoscendo formalmente che non possano essere qualificate come "produttori". In alcuni casi, le piccole imprese potrebbero preferire delegare i propri oneri EPR alla piattaforma online sulla quale vendono i propri prodotti nel mercato unico. Ciò potrebbe assicurare loro una transizione graduale, ogni qual volta tali imprese iniziassero a vendere in un nuovo Stato membro o una nuova categoria EPR. Tuttavia, dal momento che le piattaforme online non sono dei “veri produttori” poiché non hanno accesso diretto ai prodotti, dovrebbero beneficiare di un regime speciale, che consenta loro di dichiarare i prodotti alle organizzazioni EPR in maniera semplificata.
Siamo pronti a collaborare con i legislatori affinché le future norme sulla gestione dei rifiuti consentano alle piccole imprese europee di continuare a trarre vantaggio dal mercato unico.
Desideriamo proteggere sia i consumatori, sia l'ambiente senza ostacolare la crescita delle piccole e micro imprese.
[1] Un'impresa che venda anche solo un prodotto coperto dalle norme EPR a un acquirente di un altro Stato membro dell’UE, è già tenuta a rispettare gli obblighi EPR previsti per quel prodotto dallo Stato membro dell'acquirente. Ciò comporta un notevole onere amministrativo, che deve essere moltiplicato per il numero di Paesi membri e di categorie di prodotti coperti dal venditore. Per una piccola impresa che volesse accedere a tutti i Paesi del mercato unico, il rispetto delle norme EPR potrebbe richiedere ogni anno un dispendio fino a 140.000 euro e 39 giorni lavorativi.